L’unione di 27 soci a Venosa ha dato vita a questa realtà produttrice di Aglianico del Vulture, il vino amato dal poeta Orazio
La Cantina di Venosa nasce dall’unione di 27 soci, impegnati nella produzione di Aglianico del Vulture, un vino dal tannino vellutato. Emiliano Sacchetto ci racconta del vino chiamato “Terre d’Orazio” in onore al poeta che qui visse e apprezzò così tanto i vini di questa zona, da non riuscire a scrivere poesie senza…
La storia:
La Cantina di Venosa è tra le più rinomate aziende vinicole del Mezzogiorno azienda dell’omonima città lucana. Costituita nel 1957 da 27 soci promotori, la volontà, la costanza, la capacità di aggregazione di questo gruppo di viticoltori ha fatto si che oggi la Cantina conti 400 soci, con una superficie di 800 ettari circa, la maggior parte nel Comune di Venosa che è il maggior produttore di uva Aglianico della zona del Vulture. Gli impianti di cui dispone sono all’avanguardia, ma tecnica, amore e cura sono quelli della tradizione: attenta gestione dei soci nelle operazioni di vendemmia, selezione delle uve migliori, attenzione nelle fasi di macerazione e fermentazione, meticolosità nelle fasi di affinamento, in cui l’Aglianico viene trasferito in carati di rovere francesi e Slavonia, per ottenere la qualità superiore per cui eccelle. L’Aglianico sarebbe stato introdotto in Italia dai Greci, all’epoca della fondazione di Cuma o poco più tardi, mentre la trasformazione del nome Hellenica in Hellanica e quindi in Aglianico deve farsi risalire alla fine del XV secolo, al tempo del dominio degli Aragonesi nel Regno di Napoli. Raffinatezza e delicatezza sia nel gusto sia nel profumo contraddistinguono l’uva, che è possibile cogliere nel vitigno coltivato sui terreni collinari del Vulture, requisiti che hanno riconosciuto all’Aglianico del Vulture la Denominazione di Origine Controllata.
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