A tu per tu con il Lambrusco dell’Emilia Romagna, il vino frizzante vuole conquistare la Cina
Con la cantina Settecani e Roberto Cardinale andiamo nell’Appennino tosco-emiliano per un calice di Lambrusco, un vino atipico dalla spiccata freschezza.
La storia
Erano appena in 48 gli agricoltori che fondarono la Cantina Settecani nel 1923, oggi sono 200. Un percorso condiviso che ha connotato nel corso di alcuni decenni, l’operato virtuoso di una delle realtà più significative nel panorama delle cantine cooperative.
Una cantina nel cuore del Grasparossa, posta nella frazione di Settecani, ai confini delle località modenesi di Castelvetro, Castelnuovo Rangone e Spilamberto, che ha saputo crescere, senza mai smettere di porsi nuovi e ambiziosi obiettivi, superando difficoltà, e conquistando successi.
Lo spirito è quello di una grande famiglia fatta di famiglie, una realtà imprenditoriale dove le decisioni si prendono insieme, e mentre si guarda all’anno appena trascorso e si tracciano i primi bilanci, si ricordano gli importanti traguardi raggiunti.
Anni di consolidamento, ma anche di penetrazione in nuovi mercati, compresi quelli esteri, hanno portato a conseguire risultati eccellenti ed importanti riconoscimenti, patrimonio, che permette a Cantina Settecani di proporre, ad un consumatore finale sempre più esigente ed in continua evoluzione, vini con elevati standard qualitativi mantenendo un ottimo rapporto qualità/prezzo.
Primo fra tutti il nostro Lambrusco Grasparossa di Castelvetro D.O.P.: rotondo, corposo, frizzante, fruttato; un’esplosione di frutta rossa matura, al palato persistente, fresco ed avvolgente. Adatto ad ogni occasione, buono ed accessibile come tutti i vini di nostra produzione, ottenuti da uve esclusivamente modenesi, dei nostri soci viticultori. Oggi la Cantina ha raggiunto il massimo della sua potenzialità produttiva, vinificando con moderne tecnologie, mantenendo tuttavia, fedeltà alla tradizione, attraverso una lavorazione artigianale delle uve e del vino.
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