Presenza più alta degli altri Paesi, masterclass e premi per le oltre 130 cantine italiane presenti
Si è chiusa con successo la seconda edizione del QWine Expo di Qingtian. Il sindaco Hemping “Il padiglione italiano è stato il più frequentato. La Cina ha bisogno dell’Italia”.
QWine Expo 2019 chiude il sipario con un bilancio più che positivo per l’Italia, che in questa edizione ha lasciato davvero il segno. Sono state oltre 130 le cantine italiane che hanno aderito alla fiera internazionale del vino, arrivando a Qingtian da ogni regione d’Italia. E la forza è stata proprio questa: una presenza diretta dei produttori italiani mai vista in nessuna fiera del mercato asiatico. All’evento hanno partecipato: il sindaco di Lishiu, Yang Xiuqing e di Qingtian, Zhou Heping insieme alle altre cariche tra cui Ji Linhua e Li Felin. La seconda edizione di QWine è uno dei dieci grandi progetti nati dalla spinta della fiera dell’importazione di Shangai, di cui punta anche a imitare la dinamicità. Il nuovo spazio fieristico di Qingtian ha ospitato 8 padiglioni e 1607 stand, attirando più 500 buyers cinesi con una partecipazione di 257mila ingressi. Giornalisti delle più importanti testate nazionali hanno raccontato e descritto il QWine Expo come una delle fiere più interessanti per il mercato del vino in Cina.
Per comunicare al meglio il vino italiano ai numerosi buyer e operatori professionali presenti in fiera, nel padiglione italiano si sono tenute ogni giorno masterclass di alto livello curate da Francesco Properzi Curti (AIS Italia) e Wang Lu (AIS e Onav Cina) e dedicate ai grandi vini del nord, del centro e del sud.
A queste si sono affiancate tre masterclass d’eccezione: “Montepulciano d’Abruzzo, un grande rosso italiano”, con l’intervento del Vicepresidente del Consorzio di Tutela dei vini d’Abruzzo, Alessandro Nicodemi; “I vini dell’Emilia Romagna”, a cura di Davide Savoia dell’Enoteca regionale e “Chianti, Docg: history and pride od tuscany”, guidata da Luca Alves, brand ambassador del Chianti e con la presenza di Giovanni Busi, presidente del Consorzio di tutela del vino Chianti. Tutte le masterclass hanno riscosso un grande successo, con numerose domande in conclusione, a testimonianza del grande interesse nei confronti del vino italiano e del pubblico molto professionale presente in fiera, spinto a conoscere meglio le nostre realtà produttive.
Ed è stato proprio il Consorzio del Chianti ad avere un ruolo da protagonista in questa edizione della fiera. Tra i primi a credere nelle potenzialità del QWine Expo e della forte vocazione di Qingtian all’import/export di prodotto italiano, si è presentato con la forza di 31 cantine, comunicando il brand Chianti in modo chiaro ed efficace. Questo anche grazie all’importante “Summit sulla globalizzazione del vino” al quale il presidente Busi ha preso parte insieme a personalità come Hu Huarong, presidente dell’associazione distributori di bevande alcoliche di Shangai o Li Tang, esperto di vini d’importazione molto noto in Cina.
“E’stata una grande soddisfazione. Al Consorzio Chianti è stato riservato un intervento singolo e non solo una tavola rotonda – ha raccontato il presidente Busi – Sono segnali importanti, che evidenziano il profondo rispetto che siamo riusciti a conquistare in un Paese delle enormi potenzialità, ma anche tanto difficile. Il QWine è stato un evento che di fatto rafforza i rapporti con la Cina”.
Il concorso Top Wine 100, curato da Ivan Shiu di Wine + Shangai e da Onav Cina con il direttore Marco Gallardi in giuria, ha premiato le cento migliori etichette presenti in fiera tra oltre 700 vini in concorso dai vari Paesi. L’Italia ha portato a casa 32 medaglie d’oro e 5 Gran medaglie d’oro più altri premi assegnati alle cantine più importanti e popolari della fiera.
QWine Expo ha premiato anche la società italiana Wine Channel, per il contributo dato all’organizzazione della fiera e del padiglione italiano.