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QWine Expo 2020: Italia, 70 aziende e oltre 300 etichette

Italia presente con 70 aziende e oltre 300 etichette di vino, nonostante le limitazioni dovute al Covid19. Un padiglione dedicato al vino italiano, masterclass d’eccellenza e degustazioni anche in diretta dall’Italia

Qingtian, 20 novembre 2020. Si è chiuso il sipario sulla terza edizione di QWine Expo, la fiera enologica internazionale, dedicata in particolare al vino italiano, andata in scena a Qingtian, nella provincia dello Zhejiang, in Cina. Nonostante le limitazioni dovute alla pandemia, sono 70 le cantine italiane che hanno aderito con oltre 300 etichette alla fiera, che ha accolto nei suoi 9 padiglioni più di 1800 stand totali, ospitando oltre 800 cantine straniere da 70 paesi diversi.

L’epidemia di Coronavirus ha fermato la maggior parte degli eventi internazionali dedicati al settore vinicolo, ma in Cina le attività fieristiche continuano e si confermano come momenti fondamentali per la promozione del vino italiano. Nel padiglione di Wine Channel, società italiana co-organizzatrice dell’evento, le cantine hanno potuto usufruire di rappresentanti cinesi bilingue specializzati, per non perdere l’opportunità di presentare i propri vini ai buyer con degustazioni guidate. Grande successo hanno avuto le masterclass organizzate per i primi due giorni di fiera: un focus sul Vin Santo DOC a cura del Consorzio di tutela del Chianti, presente anche quest’anno con oltre dieci aziende, e sul Montepulciano d’Abruzzo con il coinvolgimento del suo Consorzio di Tutela. Poi una masterclass sui vini del Centro Italia e un’altra con una rappresentanza di nove vini italiani, da nord a sud. Un successo dovuto anche a relatrici d’eccezione come Wu Min, ambasciatrice del vino italiano VIA, docente e degustatrice WSET, Sophie Liu, celebre wine teacher e autrice di best seller sul vino, e Wang Lu, degustatrice ONAV e sommelier AIS, le quali hanno accompagnato il pubblico in un viaggio tra le produzioni e i territori italiani.

Questa edizione di QWine Expo ha visto debuttare anche una formula formativa completamente inedita: una degustazione live dall’Italia su su DouYu – una delle più importanti piattaforme di livestreaming in Cina – proiettata in diretta sul maxischermo all’interno dell’aula masterclass in fiera. I buyer presenti in sala hanno potuto degustare i vini insieme al sommelier italiano, ma hanno potuto assistere online anche a tutti gli altri fan di 19Pindao (canale cinese di Wine Channel) non presenti fisicamente in fiera. Dopo un breve intervento di presentazione di ognuna delle sette cantine partecipanti, il sommelier AIS Francesco Properzi Curti, e il China Export Specialist Livio Di Salvatore, hanno accompagnato tutti gli utenti sintonizzati in un viaggio sensoriale tra i nove vini degustati, tutti di altissimo livello.

Un evento di grande portata come QWine 2020 è stato reso possibile dalla situazione di relativo controllo dell’epidemia in Cina, senza però rinunciare alle misure di sicurezza e prevenzione, ad esempio la possibilità di partecipare alla fiera anche in modo completamente virtuale tramite una piattaforma online apposita che ha coinvolto più di 430.000 persone.

Il padiglione italiano di QWine Expo è organizzato da Wine Channel, società italiana che si occupa di promozione, comunicazione ed export del vino italiano in Cina. “Abbiamo sposato subito il progetto del Comune di Qingtian per due motivi – spiega l’AD della società, Valentina Tenaglia – il primo è che, pur essendo il primo produttore al mondo di vino, il nostro Paese in Cina si trova ancora al quarto posto dopo Francia, Australia e Cile e quindi il margine di crescita per le aziende italiane è enorme. Il secondo è che Qingtian ha in corso il progetto di diventare un punto di riferimento per il vino importato e infatti è proprio da qui che proviene il 90% dei cinesi residenti in Italia. Le città di terza e quarta fascia sono nel mirino degli obiettivi di business futuri, ma la Cina richiede costanza e conoscenza degli strumenti fondamentali per lavorare in uno dei mercati oggi più interessanti per l’export del vino italiano”.