Promuovere la presenza del vino italiano in Cina è l’obiettivo del progetto presentato in conferenza stampa al Vinitaly dal vicesindaco della della città di Qingtian, Xiuxiong Zhu.
“Per tanto tempo in Cina si è trovato solo vino francese – ha detto Xiuxiong Zhu – e per questo è molto importante portare il vino italiano nel nostro Paese. La città di Qingtian, da cui origina oltre l’80% dei cinesi residenti in Italia (centomila circa) può diventare un ponte di collegamento tra i due Paesi per l’importazione del vino italiano”.
Il mercato cinese è tra i più interessanti nel panorama mondiale e la provincia di Zhejiang, con le sue infrastrutture avanzate e un porto tra icinque più trafficati al mondo, sta diventando un punto di riferimento per l’import export del “Made in Italy”. Perché da un lato la politica governativa cinese ha individuato in quest’area un polo di riferimento per l’importazione di prodotti food e wine; dall’altro, la fascia media di popolazione in questa provincia sta acquisendo un reddito pro capite tra i più alti di tutta la Cina.
“Qingtian ha espresso e sta esprimendo la volontà di creare una città del vino in Cina e per fare questo ha tanti elementi positivi, tra cui la disponibilità e l’aiuto da parte delle istituzioni – spiega Riccardo Iacobone,titolare della holding italiana co-organizzatrice dell’evento – noi da produttori abbiamo creduto subito in questo progetto, avendo anche potuto “toccare con mano” l’effettiva potenzialità di questo mercato. AQingtian e nello Zhejiang in pochi mesi abbiamo aperto quattro locali di degustazione del vino e due società. Il più grande mercato del mondo sta cominciando in questi anni a crescere sotto il profilo della cultura del vino e a livello di reddito medio a una velocità spaventosa. Questa è una congiuntura perfetta per poter sviluppare qualsiasi business, ma quello del vino trova in questo momento una fertilità molto particolare”.